Bellamora
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Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti, questo romanzo racconta la storia di Eva, la bella mora di Belledo, e lascia emergere questioni di rilevanza universale. Un atto compiuto non esaurisce i suoi effetti nel solo ambito in cui avviene, ma, spesso innesca processi a cascata difficilmente controllabili. Sullo sfondo delle vicende della protagonista, ambientate tra Lecco e Ankara e articolate lungo un arco temporale che supera un cinquantennio di storia, viene fuori la questione essenziale che riguarda, in ogni tempo e luogo, la consapevolezza della responsabilità dei propri atti. I personaggi di “Bellamora” conducono esistenze comuni, trascinano la vita senza sconti, pagano in silenzio per i propri errori, attraversano la vergogna sociale, e, ripiegati su sé stessi, affrontano quel percorso interiore che conduce, a volte, al pentimento, ma, difficoltà più ardua, cercano di capire come arrivare a perdonarsi. In questo viaggio nella mente della protagonista, si perviene al punto in cui è necessario valutare quanto sia più etico “sospendere il giudizio” perché giudicare non dovrebbe essere affare degli umani.
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