Partiamo con una premessa concreta, giusto per restituire al lettore una corretta fotografia esemplificativa.
Una donna, novantenne, proprietaria dei 3/4 della casa in cui vive (piccolo appartamento da rendita catastale bassissima), pensione di circa 650 euro al mese, nessun veicolo intestato, cifre minime sul conto corrente. L’ISEE che viene fuori è di €6.621, tutto sommato basso, in linea con quanto elencato prima.
Le manovre di governo
Il Governo annuncia il varo di un’importante misura: la prestazione universale per anziani ultra ottantenni. Tanti proclami, ben mille euro in più al mese, per assicurare una vita decorosa, nonostante i concreti bisogni assistenziali. Dettaglio: a chi spetta? Si tratta di una misura integrativa all’assegno di accompagnamento (per chi necessita di assistenza) che abbia un ISEE inferiore a 6000 euro.
Assegno di accompagnamento
Per quanto sia già evidente l’ inconsistenza della manovra destinata a nessuno, davvero a nessuno, chiediamoci a chi spetta in Italia l’accompagnamento. Chi non ha situazioni del genere accanto a sé penserà che ragionevolmente spetti a tutte le categorie di pensionati non più autosufficienti. Ebbene, la persona dell’esempio iniziale presenta una quantità innumerevole di patologie (non ultimo un recente cancro) e ha seri problemi di deambulazione anche solo in casa. Eppure, per le commissioni italiane, non ha diritto alla misura.
Delusione
Il mio argomentare non ha bandiera politica. Noto con amara delusione che nel nostro (bel) paese la politica è transversalmente unanime su un aspetto. Vivere di manovre farlocche, annunci mediatici molto spinti, seppure nascondano tutte quante la bugia di essere inapplicabili o strumentalmente boicottate.
Poi dicono che non vada attivata “la corda pazza” in ciascuno di noi.
Rosario Galatioto