Da Davos, i saggi del mondo (le nostre guide, quelle illuminate da ogni virtù) ci avvisano su quello che ci aspetta. Lagarde, per una volta non parla di tassi di interesse, ma ci racconta tutte le altre catastrofi: cambio climatico, siccità, alluvioni, carestie, boom riproduttivo di zanzare, e, di conseguenza nuove epidemie. Riassunto, da qui all’anno 2050, un incremento di ben 13,5 milioni di morti in più.
Contesto socio politico
L’avviso tuona molto chiaro, lo sfondo generale del mondo resta quello conflittuale, pertanto siamo in un trend di “non normalità”, come ci ricorda Lagarde. Le ammonizioni del presidente argentino non sono da meno, lui ricorda biblicamente a noi tutti “figli dell’uomo” che siamo decadenti, che i nostri costumi occidentali (in fondo avrebbe anche ragione) sono sprofondati oscenamente in un mood davvero privo di etica.
Il tutto esaurito di Davos
Perché dargli torto? I suoi modi esagerati possono suscitare ilarità, eppure tutte le testate giornalistiche hanno battuto la notizia del tutto esaurito delle prenotazioni di escort. In mano a chi siamo? Quali virtù ci illudiamo di voler trovare nelle alte cariche alla guida del mondo?
Lettera aperta dei Paperoni
Dopotutto, non e’ la notizia più scandalosa, forse perché siamo ben lontani dai tempi dell’Antica Grecia, dove le qualità di onestà e onorabilità contavano davvero. Quello che mi ha fatto personalmente drizzare le antenne è la notizia pubblicata dal stimatissimo “Sole 24 ore” secondo cui in una lettera aperta, i ricchi del mondo (ovvero il governo occulto?) chiedono di essere tassati di più poiché ciò non influirebbe affatto sulla loro ricchezza (e potenza) e neppure su quella della loro discendenza.
Paradosso e ipocrisia
Paradossale? Certo. I governi del mondo dall’alba dei tempi spremono il popolo e permettono la crescita della distanza sociale. Ipocrisia? Sicuramente sì: se un “ricco” chiede di essere tassato di più per mitigare le povertà del mondo, vuol dire che si rende conto che non c’è più succo da spremere.
Scenario “beffa”
Di fronte a siffatto scenario, non solo il popolo si trova “costretto” a riconoscere un ruolo di benefattore a questa gente (arricchita in ogni caso sulle spalle del popolo medesimo), ma la domanda ultima è: come sarebbero spesi questi soldi in più nelle casse degli Stati: in guerre?
Con il ritorno della “corda pazza”, un caloroso benvenuto a tutti i lettori su questo nuovo sito.
Rosario Galatioto