Mentre l’Europa non ha scrupoli nel perseverare sulla strada degli allevamenti intensivi (per quanto in campagna elettorale Miss Von Der Leyen prometteva l’opposto con le politiche green), in altre parti del mondo, in molte città dell’India per esempio, da anni, esistono le “no meat zone”. Nel Gujarat, stato a nord-ovest dell’India, si trova Palitana, la città indiana dove è proibito mangiare la carne. Proibita infatti, la macellazione, la vendita e il consumo di carne, di pesce, di uova e di miele.
Dal 2014, gli abitanti del luogo, oltre a non mangiare gli animali, non mangiano le uova, perché portatrici di vita e perché l’allevamento delle galline e’ considerato un atto di violenza, mentre la raccolta del miele viene considerata uno sfruttamento delle api.
Europa
Cosa accade invece nel “evoluto” mondo occidentale? Si incrementa il consumo della carne, gli allevamenti sono sempre meno etici e gli animali non hanno alcuna forma di rispetto in quanto esseri viventi. In cosa consiste il “green”? Null’altro che una politica da ulteriore business, come si diceva nel celebre romanzo “Il Gattopardo”, “cambiare tutto per non cambiare niente”.
L’uomo occidentale
Di che evoluzione parliamo, quale progresso in una società in cui tutto viene sfruttato? Un paradosso: mentre si propone la folle idea di una modifica genetica su maiali (6 zampe anziché 4) per avere più carne con meno animali, il sistema prevede per l’uomo comune ogni sorta di distrazione che lo istupidisca sempre più.
Aumento di carne, diminuzione di intelligenza. Sembra uno slogan politico adatto per questi bui tempi occidentali.
Rosario Galatioto